pag. 1 di 5
Il portale sobrio è sormontato da una finta finestra a
Tabernacolo rettangolare con timpano. Tale finestra è elemento soltanto
decorativo e non pratico. Recava un affresco cancellato dalle
intemperie, raffigurava Due sobrie finestre affiancate a quella centrale decorativa
illuminano l’interno della Chiesa. Entriamo. Qui è tutta una festa di colori che ride a noi
dagli affreschi mirabilmente vivi che l'arte del Cinisello, del
Fiamminghino, del Montaldi, di Martino Veronese ha profuso sulle pareti,
sul frontone, sulle volte e sulla tazza dell'abside per la gioia dei
nostri occhi e per la devozione dei nostri cuori. Grandi ritmi architettonici in parte effettivi, in parte
dipinti e in parte stuccati, cedono spazio a due altari laterali della
Madonna del Miracolo e di S. Giuseppe. Ad un metro e mezzo dal pavimento
sulle pareti lisce il Fiamminghino e il Cinisello raccontano la
leggenda di S. Dionigi. Corre all'altezza di sei metri dalla base un
ricco cornicione di stucco bianco per il gioco di putti e ghirlandelle. Gli affreschi narrano le leggende che fanno cosi caro S. Dionigi ai Cassanesi. La pala dell’altar maggiore è del Cinisello e descrive S. Barnaba apostolo, che, fermato dall’Adda rigonfio, nel suo viaggio da Milano a Brescia, approfitta della sosta forzata per evangelizzare i cassanesi e lascia a ricordo della sua predicazione una Cappella dedicata al Salvatore, e la colonna che ancora si conserva sul sagrato. Quattro grandi affreschi raccontano la vita di S. Dionigi Arcivescovo di Milano predecessore di Sant’Ambrogio. Esaminiamo il primo, che si trova in Presbiterio al lato del Vangelo. Un imperatore seduto sul trono, attorniato da suoi ufficiali, sta per pronunziare una sentenza. Deve trattarsi di sentenza ben grave se e compiuta con tutte le solennità notarili e gli animi degli astanti ne sono cosi impressionati, come si rivela dall'espressione del volti. |
S.Dionigi condannato dall'imperatore Ariano Costanzo all'esilio Foto di Gigi Cernuschi |
Il reo chi è? Quel vescovo in abiti pontificali che sta
dritto dinanzi al Principe. Veramente, al vederlo, col braccio alzato verso l’imperatore si direbbe che invece di attendere una condanna sta per pronunciarla. Chi sono questi personaggi? |
L’imperatore Ariano Costanzo, che nel concilio di Milano
del 355, dove erano convenuti più di 300 vescovi, per pronunciarsi
sulla disposizione di S. Attanasio, campione intrepido della fede
cattolica, e sull’eresia ariana, condanna all’esilio S. Dionigi con
S. Eusebio di Vercelli, S. Lucifero di Cagliari e molti altri che non si
piegano all’arbitrio imperiale. |
Fotografia di Enzo Motta Gruppo GAEM