Ricordi del Linificio |
PREMESSA |
Quando, nel 1995, il linificio cassanese chiuse per sempre i battenti, si trattò per molti di un evento di particolare commozione; tristezza e nostalgia furono infatti i sentimenti che maggiormente si agitarono negli animi di quanti erano vissuti a stretto contatto con una realtà che per molti anni fu protagonista di dolori, fatiche, illusioni e speranze. Il protagonista di un borgo, dopo una defatigante lotta, che aveva gettato la spugna, crollando a tappeto per restarvi definitivamente. Col Linificio non chiudeva soltanto una fabbrica, ma finiva una presenza preziosa e discreta che aveva accompagnato quasi tre generazioni di Cassanesi; il "fischio" che scandiva gli orari di produzione, era diventato un punto di riferimento per la quotidianità; il Dopolavoro era un luogo di socializzazione; l'assunzione una opportunità di riscatto sociale. Il Linificio non rappresentò mai, insomma, esclusivamente un luogo di lavoro, ma seppe trasformarsi anche in un "modo di essere", una positiva esperienza di crescita economica, professionale e personale. Se così non fosse stato, non si comprenderebbero le entusiastiche testimonianze, velate da una malcelata nostalgia, di coloro che lì vi hanno, a vario titolo, lavorato; testimonianze genuine e vivaci grazie alle quali hanno ricevuto vita la presente pubblicazione e il documentario ad essa abbinato. Sembrano pressoché assenti le polemiche; il ricordo degli anni trascorsi al Linificio è in tutti fresco e piacevole e non solo perchè legato alle vicende di una gioventù ormai lontana e comunque sempre ripresa con gioia dalla memoria. Parlare di Linificio significa riportare alla luce giornate di lavoro intenso, faticoso, ma anche carico di soddisfazioni. Una bella storia di "archeologia industriale" che vale la pena di essere raccontata, nonostante il finale amaro e dal sapore un po' beffardo. La bella storia di una fabbrica che seppe raggiungere elevatissimi livelli di produttività e redditività senza tuttavia mai annullare in un obbligato e triste anonimato i suoi principali artefici: le migliaia di operai, impiegati, dirigenti, collaboratori che formarono, per ben settantacinque anni, la grande "famiglia del Linificio". Oggi le strutture di quella che fu una delle più vivaci realtà industriali italiane giacciono inerti e dimenticati, come un cadavere abbandonato di tutta fretta senza aver ricevuto dignitosa sepoltura. Macchinari arrugginiti, edifici fatiscenti, polvere e gramaglie: uno scenario desolante che mette tristezza e nostalgia a chi vi spese i migliori anni della propria vita e lascia perplessi tutti gli altri. Un epilogo carico di sconforto, inimmaginabile di coloro che appena mezzo secolo fa, posero nella fabbrica le loro speranze e le loro illusioni. Con la presente opera si intende fornire un utile contributo alla conoscenza di un pezzo non trascurabile di storia cassanese: attraverso immagini, testimonianze e brevi annotazioni di carattere storico si è cercato di far rivivere una positiva esperienza di lavoro e di vita. Un lavoro dalla duplice natura (editoriale e multimediale) che si propone anche come concreto gesto di affetto e incoraggiamento a tutti coloro che nel Linificio credettero, impegnandosi con dignità, onestà e impegno. Valori positivi - forse fuori moda - anche in questi prima anni del terzo millennio. Marco Galbusera
Stabilimento di Cassano d'Adda. Sala di corderia con alimentatrici automatiche
Stabilimento di Cassano d'Adda. Sala di filatura Gillspinning
Per ulteriori informazioni rivolgersi presso la PRO LOCO di Cassano d'Adda
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