Presentazione

L’anniversario offerto dai due secoli dallo svolgimento della battaglia denominata "di Cassano" è sembrata una buona occasione per rincorrere i fili della memoria e le fonti di archivio.

Il ricordo di un avvenimento storico, anche di uno drammatico come uno scontro militare, è sempre una opportunità che viene offerta ai posteri per andare alla scoperta di un'epoca, dei suoi protagonisti, delle sue caratteristiche: un tuffo nel passato per cercare e comprendere le radici del tempo presente.

Questa la motivazione che ha spinto, essenzialmente, gli autori e i curatori alla stesura del presente volume.

La seconda ragione certamente risiede nell'amore per la realtà locale; nella consapevolezza che i grandi quadri della storia non sono nient'altro che maestosi mosaici composti di migliaia di piccole tessere, insignificanti se singolarmente prese ma di grande fascino se riunite tutte assieme.

Quello che accadde a Cassano due secoli fa (con il suo corollario di uomini, luoghi, speranze, dolori e gioie), dà corpo a una di queste piccole tessere.

Con questo libro, frutto di collaborazione eclettica e composita, ma sempre viva e intensa, Cassano d'Adda arricchisce la sua già corposa bibliografia, orgoglio per tutti i Cassanesi, di oggi e di ieri.

II patrimonio storico, artistico e religioso del millenario borgo sull'Adda è tuttavia assai più ampio dei libri che vi sono stati dedicati.

La passione dei ricercatori e degli studiosi non è ancora destinata a trovar pace.

F.to

Il Presidente     Il Sindaco

Enzo Proni        Sergio Bestetti

 

Premessa

Tous les historiens ont donné a la bataille du 27 Avril le nom

de Cassano; elle se livra pourtant a Vaprio.

L'affaire de Cassano ne fut, la mème jour, qu'une escarmouche.

 

Il 27 Aprile 1799 le campagne cassanesi furono lo scenario di uno scontro tra le truppe francesi e gli Austro-Russi. Non fu una battaglia particolarmente importante nell'economia bellica e politica del momento. Non si trattò nemmeno, fortunatamente, di un episodio militare particolarmente gravoso in termini di vite umane o danni. Più di una fonte conferma le modeste dimensioni di quella vicenda, anche se, forse, il declassamento al termine di «scaramuccia», secondo quanto riportato dall'autorevole autore francese che introduce queste righe, può sembrare esagerato e poco rispettoso per chi pagò a caro prezzo quell'ennesima bizzaria dei potenti. Proprio per non fare torto a nessuna delle due interpretazioni, e per cercare di essere il più fedele possibile alla realtà storica, nel presente lavoro si è preferito rinunciare all'abusato termine «battaglia», lasciando spazio, nel titolo, a un più generico «scontro», senza sposare tesi «apologetiche» o, al contrario, «riduzioniste».

Anche se i fatti di Cassano dell'Aprile 1799 non brillano per grandezza, fu proprio in quei giorni che venne confermata la vocazione strategica e commerciale del borgo cassanese; un paese di due migliaia di abitanti ma da sempre al centro dell'attenzione dei potenti di turno.

Quella «scaramuccia» fu anche un termine di paragone estremamente importante: non solo perchè dopo quella primavera di fine secolo nessun fatto d'arme venne più a interessare direttamente il territorio cassanese ma, principalmente, per il motivo che, terminata la bufera napoleonica, di cui lo scontro cassanese non era che un marginale tassello, furono radicalmente mutati i rapporti tra le forze politiche e sociali dell'intera Europa, nonostante l'infruttuoso tentativo della Restaurazione.

Cassano d'Adda chiudeva la fase contadina per aprirsi al XIX secolo che la avrebbe portata alla conquista di nuove dimensioni lavorative e culturali. II secolo XVIII, pure introdotto da un altro e ben più cruento confronto delle armi, terminava cosi in modo convulso ma non senza un anelito di speranza per un futuro una volta tanto aperto a nuove istanze.

La ricerca dettagliata e patrimonio degli storici professionisti. In questa pubblicazione si sono voluti semplicemente raccogliere alcuni dati e rielaborarli in uno stile il meno ricercato possibile, secondo le capacita di un gruppo di appassionati che hanno dedicate alla stesura di queste pagine parte del loro tempo libero.

Si tratta di suggerimenti, quasi appunti un po' più elaborati. In essi, redatti con l’intento di far collimare più fonti, non sono nemmeno assenti inevitabili ripetizioni presenti nei diversi documenti. II lettore indulgente userà pazienza e perdonerà questa lacuna. A chi poi, curioso e attento cultore di cronache locali, vorrà saperne di più, toccherà l'affascinante compito di approfittare dell'ampia bibliografia disponibile sull'argomento.

Il testo si sviluppa in quattro percorsi. Si comincia con un indispensabile panorama storico generale del periodo per scendere poi nei più ristretti orizzonti cassanesi.

Particolare attenzione e poi dedicata ai protagonisti: coscienti che la storia non è solo il risultato più o meno volontario del lavoro di pochi grandi, si è cercato di dare la parola anche ai «comprimari», cioè ai più umili o, meglio, a coloro che agirono non «in prima fila» ma in retroguardia.

La riproposta di questo dramma di fine Settecento viene poi completata da un veloce tratteggio scenografico. Cascine, fiumi, canali, palazzi, strade che furono 1'involontario palcoscenico dell'episodio vengono scorsi rapidamente, in una sorta di «giro turistico» per i luoghi dello scontro, come d'uso nella descrizione di vicende belliche più importanti.

II volume si conclude offrendo il meritato riconoscimento a chi ha avuto il non facile compito di precedere gli autori e i curatori della presente pubblicazione: vengono cosi riproposte, integralmente o mediante stralci, le opere pubblicate tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX che, in vari modi e stili, si sono soffermate su quell'evento tanto esaltato dai cronicisti locali quanto sorvolato (se non ridimensionato), dagli studiosi di orizzonti storici più estesi.

Un ricco materiale iconografico (nei quale non mancano rare o inedite illustrazioni, perle dei numerosi archivi consultati e di qualche collezione privata), cerca di completare il presente lavoro offrendo non solo una piacevole digressione estetica ma anche un'occasione per tuffarsi meglio nelle vicende e nei clima di un fatto lontano ma significativo.

Tutti coloro che hanno preso parte alla ricerca, alla stesura e alla redazione della presente opera posseggono certa la convinzione di non essere stati appieno esaustivi. Una consapevolezza che si trasforma quasi in augurio. Solo così sarà rispettata la vera funzione di qualsiasi testo al quale il presente lavoro, pur nelle sue modeste dimensioni, non vuole sfuggire: quello di essere stimolo per ulteriori e più approfondite ricerche.

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