COOPERATIVA AGRICOLA OPERAIA DI CONSUMO

Piacevole realtà Cassanese

Quello di Don Antonio Ghidoni è un nominativo sufficientemente importante per la storia cassanese: a lui si deve la fondazione della Cooperativa. Era l’anno 1917 e allora la civiltà era contadina. A Cassano e nelle sue vicinanze, c'erano molti agricoltori e proprio per soddisfare le loro esigenze il Ghidoni ha avuto un’idea formidabile: venire incontro alle esigenze di questi.

 

Il Ricetto e Casa Mauri ospitano la prima cooperativa che commercia granaglie, concimi e carne da macello che poi fallirà verso il 1930.

 

Poi i tempi si evolvono, le necessità si fanno maggiori e nel 1919 nasce la Cooperativa Agricola di Consumo in via Verdi: una zona centrale, vicino alla piazza e Villa Brambilla; più tardi in piazza Garibaldi aprirà un altro negozio della Cooperativa.

Le massaie si riversano in massa, vengono coniate delle monete e il luogo colà prescelto viene ad essere un supermercato ante litteram! Roba da far invidia a tutti, vicini e lontani.

 

Quale pagamento venivano usate delle monete coniate all’uopo per la spesa che in quel luogo veniva operata pressoché quotidianamente.

Poi la società muta, anche a Cassano viene aperto un supermercato e la Cooperativa Agricola Operaia di Consumo chiude i battenti ed al suo posto si costruiscono appartamenti.

 

E’ il progresso che avanza e con fedele logica ogni cosa deve mutare, anche la fortuna della Cooperativa Agricola Operaia di Consumo, miseramente chiusa, soppiantata è presente solo nella memoria dei più attempati Cassanesi, che proveranno piacere nel rimirare alcune monete di cui siamo giunti in possesso e che opportunamente e con orgoglio riportiamo qui sotto. Giusto per conferire completezza e credibilità a quanto finora è stato affermato.

                                                                                                                                        Fausto Gilli - ottobre 2008

 

in metallo di mm. 25 di diametro

in metallo di mm. 30 di diametro

rovescio, stesso disegno per L. 1 e per L. 2

in ottone mm. 30 di diametro

rovescio

poiché queste monete erano simili per grandezza alla moneta legale dello stato furono obbligati a bucare le stesse nel centro

da: Al Taja e Medega n. 3 anno 2001 edito dalla Pro Loco Cassano d'Adda