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Umberto Giordano nato a Foggia nel 1867, studiò a Napoli dove frequentò dal 1882 al 1890 come alunno convittore, il Conservatorio in San Pietro a Maiella sotto la guida di Paolo Serrao, già maestro di Leoncavallo, Cilea, Martucci e Mugnone.
Arrivò  presto alla fama con "Mala vita", rappresentata a Roma, nel 1892 su libretto di Nicola Daspuro, tratto dalla commedia omonima di Salvatore Di Giacomo e Goffredo Cognetti.
Giordano Bruno compose poi  "Regina Diaz" (1894), ma l' "Andrea Chènier"  composto nel 1896 su libretto di Illica, resta la sua opera più nota.
Giunse a Baveno sul lago Maggiore nel 1904, dopo aver soggiornato a Pallanza, acquistando la Villa Fedora e per vent’anni, dal 1904 al 1924, il compositore Umberto Giordano visse e lavorò nella pace di questa villa.
Fu un periodo fortunato per il Giordano che ospitò personaggi illustri come Giacomo Puccini e Guglielmo Marconi, ma dopo il 1929 egli smise di comporre, vittima della fine dell'opera verista, una forma che proprio in quegli anni lasciò il posto, nel gusto del pubblico, a forme di rappresentazioni teatrali nuove.
Accanto all'"Andrea Chènier", viene ancora rappresentata "Fedora"(1898), l'altra opera che ben rispecchia il temperamento focoso e creativo di Umberto Giordano.
Fra le 13 sue opere, da ricordare "La Cena delle Beffe" rappresentato alla Scala nel 1924 ed "Il Re" rappresentata nel 1929.
Umberto Giordano, che è ancora popolare  per le famose "arie" tratte dalle sue opere  che restano i cavalli di battaglia per famosi soprani, morì a Milano il 12 Novembre 1948.

 

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