Un cassanese alla corte di Spagna:
Sua sorella è la Marianna andata moglie a Francesco
Legnani e madre di Mons. Marcellino, rettore del seminario, di don
Luigi, morto in concetto di santità, dell'Ing. Giuseppe, sindaco di
Cassano, di Giovanni Battista e Costantino, fondatori dello stabilimento
della ceramica. Lo storico Domenico Milani, nei suoi Annali all'anno 1791,
lo ricorda scelto dal Melzi per un grande viaggio a nome della corte di
Spagna, con il Malaspina e dà relazione della spedizione all'anno 1794.
Avendo letto anche una relazione stesa dal nipote Ing.
Giuseppe Legnani, in occasione di una visita a Madrid nel 1851, ed
alcune pubblicazioni sui viaggi del Malaspina,
riassumo le notizie raccolte in attesa di chi possa, con maggior
tempo, competenza e profondità, darci uno studio completo di una delle
figure di rilievo della nostra Cassano. Il nostro Ferdinando, frequenta a Milano all'accademia di
Brera, la scuola d'ornamenti, architettura e prospettiva coi professori Albertolli
e Levati. Negli anni 1788-89-90 è incaricato alla Scala di preparare
diverse scene per il teatro. Il conte Melzi, influentissimo uomo
politico di Milano, incaricato da Madrid di trovare pittori, medici,
naturalisti, per un grande viaggio scientifico intorno al mondo, sceglie
tra gli altri anche Ferdinando Brambilla, che viene nominato pittore,
architetto e disegnatore di S.M.C, per cinque anni. Il Brambilla parte da Madrid nel maggio 1791; il primo
giugno col nuovo vice re del Messico salpa per l'Avana ed il Messico
giungendo ad Acapulco. Qui si unisce alla spedizione del Malaspina che
lo sta ad attendere. Si tratta della prima spedizione veramente
scientifica uscita dai porti della Spagna durante la quale sono visitate
terre delle Due Americhe, delle Filippine, penetrando nell'interno delle
regioni e studiare fauna e flora e costumi delle popolazioni selvagge. Si preparano disegni di porti, si ritraggono paesaggi,
rilievi di approdi, stretti e canali, si rettificano carte geografiche e
se ne creano di nuove. Per questo sono imbarcati diversi scienziati, tra
i quali il botanico francese Luigi Nee, il naturalista boemo Taddeo
Haenke[2] e tre pittori: Giuseppe Cardero[1], Ferdinando Brambilla e Giovanni
Ravenet. Due sono le corvette: l'Intrepida (Atrevida) e la Scoperta
(Descubierta), comandate
da D. José Bustamante la prima e Alessandro Malaspina la seconda[3]
che ha soprattutto l'incarico dal Re Carlo III[4] di
esplorare le coste occidentali delle Due Americhe per trovare qualche
comunicazione fra l'Atlantico e il Pacìfico, in competizione con
spedizioni inglesi e francesi. Il nostro Brambilla raggiunge la spedizione del Malaspina
ad Acapulco nel Messico nell'agosto 1791. Prosegue per il Perù,
attraversa il Pacifico per visitare isole dell'Australia [5]
e
le isole Filippine; si spinge fino a Macao e a Canton[6] nella Cina.
Tornato alle Filippine si ferma alcuni mesi a Manila. Visitata Mindanao si dirige verso l'America Meridionale.
Percorso il Cile oltrepassa la Terra del fuoco e si dirige al Polo
Antartico ai ghiacciai veduti da Cook.
Rimane serrato tra il ghiaccio tre mesi ed abbandona la corvetta[7].
Toccato Buenos Aires torna a Cadice. Il 21 settembre 1794 la spedizione torna in Spagna
festeggiatissima. Interessanti due studi: quello per congiungere in
Panama i due oceani con un canale, e l'altro sul ghiacciaio di S. Elia
nell'Alasca. Abbiamo una lettera del Malaspina al conte Paolo Greppi in
data 16 maggio 1792 da Manila dove viene elogiato il nostro Brambilla. Di ritorno a Madrid il nostro cassanese è nominato dal re
Carlo IV pittore, architetto ed ornatista della Real Camera il 22 maggio
1799. A Madrid lavora con il pittore Goya (N.D.R.
è quanto viene
asserito nel manoscritto del 1852 del nipote Giuseppe Legnani, ma è
privo di riscontro come asserisce il Centro Studi Malaspina, mentre
Emilio Soler Pasqual dell'Università di Alicante asserisce che
Goya, era compagno del Brambilla, come
pittore reale di Camera benché non amico) che è ritrattista di
corte immortalando i personaggi della famiglia di Carlo IV con una punta
di crudele sarcasmo e bollatura a fuoco. Ma l'influenza del Goya sul
nostro Brambilla è impossibile, appartenendo ciascuno ad un mondo
diverso: a quello ufficiale ed accademico il nostro, a quello liberale
ed innovatore il Goya. Il Brambilla, nel 1800, sposa a Madrid D. Giuseppina Tami
dalla quale ha la figlia Antonia. Intanto tramonta con l'invasione francese la potenza
spagnola, il re abdica e segue il governo di Giuseppe Bonaparte. Rivolte
e repressioni, sangue e spettri di morte corrono per le strade di
Spagna. Il Brambilla partecipa agli avvenimenti politici prendendo
parte alla difesa di Madrid nel 1808. Segue la corte reale a Cadice. Nel 1809 è incaricato dal re Ferdinando VII con il pittore
Giovanni Galvez a ritrarre le grandi rovine di Saragozza, in
conseguenza delle rivoluzione, in 34 quadri. Cacciato Napoleone dalla Spagna, nel 1813 il Brambilla è
decorato della croce della città per valore patriottico. Nel 1817 è nominato accademico pittore prospettico e
direttore dell'Accademia di Belle Arti di Madrid. Lavora per commissione della corte e per privati in
affresco, in tempera, in acquarello e su tela ad olio. Muore improvvisamente a Madrid il 22 gennaio 1834 a 71
anni. L'ing. Giuseppe Legnani, nella sua relazione sulle opere
eseguite dallo zio, elenca la facciata meridionale del palazzo reale di
Madrid verso la piazza grande, di ordine ionico, per completare ed
armonizzare con quelle degli altri tre lati. Sappiamo che la riedificazione del grande monumento su
grandiosi disegni di Filippo Juvara è del Tarchetti e di Ventura
Rodriguez. Ci torna gioiosa questa attribuzione. Soprattutto è nella pittura ad olio che maggiormente il
Brambilla ha operato. Nel Giardino della Villa, nel Casino Embarcadero,
nel Casino della Regina, nella Casa dell'Infante ci sono 10 suoi quadri.
Nel palazzo del Labrador ad Aranjuez ci sono 48 quadri ad
olio di panoramiche amene; altre sono all’Escuriale, tre sale ornate
con 19 quadri ad olio sono nella villa del Principe ad Aranjuez; altre
sue opere sono nel palazzo reale di Madrid e nella Regia villeggiatura
della Florida o Monello. Il nostro Brambilla, secondo il giudizio del nipote, può
essere avvicinato alla capacità del D'Azeglio. [2] Il nome
esatto è Haenke e non Haeck come indicato
sul libro. (la correzione è suggerita dal Centro Studi Malaspina)
[4] Re Carlo III e non Carlo II come indicato nel libro. (la correzione è suggerita dal Centro Studi Malaspina) [5] Nel libro è indicato che visitarono le principali isole dell'Australia ma invece arrivarono fino a Port Jackson. secondo il Centro studi Malaspina. [6] Nel libro è indicato che andarono anche a Canton; ma a Canton secondo il Centro studi Malaspina, non ci arrivarono mai. [7] Questo è quanto risulta dal manoscritto del 1852 del nipote di Ferdinando Brambilla, Giuseppe Legnani; il Centro studi Malaspina asserisce che questa notizia non è riscontrata.
|
Da “I Quaderni del Portavoce n.5 – La Contrada Magjura” di Carlo Valli |