Quand s’eri un bagai,
aspetaavi l’estaa, per vegn a faa al baagn a la
spiagia de Casaa. A me m'interèsa nò se so nò a Portofino me soo sultant che a Casàa 'l traversen l'è 'l mè lido
L’estate degli anni sessanta erano molto calde,
calde e umide ma a differenza di oggi non c’era smog, l’aria era pulita. La
vita di Cassano era piacevole; la gente che non aveva i mezzi per andare al mare
o in montagna, parliamo della maggior parte dei cassanesi, andava al “maar di
puarèet” sulle rive del fiume Adda, sulla “ciapera o traversino” della
Muzza o in “poncia” del “punt del Pècc” o alla colonia. L’acqua era limpidissima, non c’era nessun tipo
di inquinamento; lungo le rive dell’Adda c’erano delle piccole sorgenti di
acqua freschissima da far invidia alle più pure acque minerali di oggi. Cassano, grazie il suo fiume, era meta preferita dei
milanesi che durante il fine settimana, (la domenica perché il sabato era
lavorativo) lasciavano la città per godere di sole, di bagni e di aria di
campagna. Le spiagge di Cassano erano affollatissime di
cassanesi e non; la “ciapéra” era da paragonarsi a Rimini dei nostri
giorni. Sdraiati al sole sul traversino, nell’acqua della
Muzza o dell’Adda per un sano e rinfrescante bagno, alla baracca del Suero per
una bibita fredda, così si passavano le vacanze estive. I giovani facevano a
gara per chi era più abbronzato, niente creme protettive ma solo olio. E dopo
il bagno, tutti in piazza dal Giana a mangiare una bella fetta di anguria
ghiacciata.
In géesa al prevost al fasiva
i ramanséen, i bravi tusaan van no al
traversén.
bagnanti sul traversino Naturalmente il traversino era per la chiesa, lo
scandalo di Cassano. Il prevosto d’allora Don Aristide Favalli, Gli abiti succinti erano i costumi da bagno; slip da
bagno per gli uomini e pezzo intero per le ragazze e per le donne; qualche raro
caso di ragazze in bikini attiravano l’attenzione di tutti i bagnanti.
Chiaramente allora il sesso era ancora un tabù, per questo motivo le ragazze
che portavano il bikini destavano un interessamento particolare da parte dei
giovani che le guardavano con occhi sensuali. La gente le additava come
“ragazze di facili costumi”. Il paese è piccolo….la gente mormora… e
passavi per una “troietta” solo perché avevi mostrato mezzo centimetro di
seno.
E quand vigniva siira, soeu e
giò per la ciapéra, a respirà l’aria fresca e a
lumà i tusan ca' ghéra.
La sera, le compagnie di ragazzi si davano
appuntamento al traversino e con la scusa di prendere un po’ di fresco, si
faceva la corte alle ragazze che erano lì per lo stesso motivo. Poi
naturalmente a bere una bibita fresca, alla baracca del traversino o alla
baracca del Suero.
E l’Ada la cantava, vegnii…
vegnii a truam, soo al mar di puarèet e pasi per Casàa Renato /2003
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Figura
1
- Il traversino |
Figura
2
- Il fiume Adda alla Cantarana |