LE CAPPELLE LATERALI
da: (Giuseppe Ferri - Gli affreschi del Miolato in S. Maria e S. Zeno - Cassano d'Adda in Immagini)
Le sei cappelle e i quattro altari laterali non completano solo artisticamente la
chiesa parrocchiale, ma sono anche la testimonianza della grande devozione
e della pietà popolare. Occorre sapere che prima della riforma del Concilio
Vaticano II (anno 1963), ogni cappella e ogni altare laterale era importante
quanto l'altar maggiore. In queste cappelle, come se fossero tante altre
chiese dedicate ciascuna ad un santo particolare, i sacerdoti celebravano la
messa per i propri fedeli, a volte anche contemporaneamente.
La maturazione liturgica porta un po' di ordine: restituisce all'altar maggiore
la sua funzione, abolendo le tante liturgie sovrapposte, a vantaggio dell'unità
dei fedeli chiamati a celebrare insieme la medesima liturgia. Dopo la riforma
quindi le cappelle svolgono solo funzione devozionale.
Incominciamo la lettura degli affreschi dalla cappella di S. Francesco,
riconoscibile proprio dall'immagine del "poverello d'Assisi" raffigurato
insieme a S. Caterina da Siena. Nel dipinto i due Santi si stagliano su uno
sfondo dominato dalla Basilica di S. Pietro, simbolo degli avvenimenti storici
che li hanno visti protagonisti presso il papa, ciascuno nella propria epoca;
ai lati sono dipinte le due torri campanarie di Assisi e di Siena.
Di fronte a loro i patroni del terz'ordine francescano: S. Ludovico (il re
francese Luigi IX) e S. Elisabetta d'Ungheria. Ai piedi del re è leggibile in
chiare lettere la firma del pittore (G. Miolato 1941).
Di fronte a questa cappella c'è quella di S. Rita da Cascia. Anticamente era
dedicata alla santa Famiglia ed è per questa ragione che il Miolato dipinge
sulla parete di destra la Madonna col bambino insieme a S. Anna, la madre
della Vergine (in basso a sinistra, ancora una volta la firma G. Miolato
1939).
Sulla parete di sinistra è dipinta invece S. Angela Merici, nata nel 1475, donna
saggia e prudente attenta alla spiritualità familiare.
La Santa fondò infatti la congregazione delle "Orsoline" che aveva il compito
di formare cristianamente le future madri di famiglia, aprendole alle esigenze
della loro generazione.
S. Angela aveva intuito che il cristianesimo non avrebbe potuto lottare contro
le nuove forme di paganesimo se non fosse stata restaurata la culla familiare.
La terza e ultima cappella affrescata è quella del Battistero, dominata
dalla raffigurazione del Battesimo di Gesù.
I protagonisti, estremamente simili a quelli dipinti nella cappella del
Battistero nella chiesa di S. Sebastiano a Cremona, sono collocati in
un paesaggio dai vaghi sapori lombardi in cui prevalgono tinte forti
che si ammorbidiscono e sfumano in lontananza scandendo la
profondità dello spazio. La solennità della celebrazione del rito è
sottolineata ancora una volta dalla luce divina che, diffondendosi dalla
colomba, simbolo dello Spirito Santo, investe le figure di Giovanni il
Battista, di Cristo e dell'Angelo e accende di riflessi lo scorrere
dell'acqua.
Con questo ciclo di affreschi il maestro Miolato, attraverso la
rappresentazione dei personaggi che ci accomunano nella fede, ci dà
la possibilità di scoprire un po' della nostra storia. La storia di ieri è
anche patrimonio della storia di oggi: compito del pittore è stato
quindi renderla presente e continuativa per stimolarci a trasmetterla ai
posteri.