La nostra Storia - San Giovanni Nepomuceno

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La statua di San Giovanni Nepomuceno sul ponte dell'Adda a Cassano d'Adda
La nostra storia
La statua ORIGINALE di S. Giovanni Nepomuceno sul fiume Adda a Cassano (da: "Sul filo dei ricordi" di G. Ferri)
…sopra la sua tomba avvennero tosto moltissimi prodigi ed il Pontefice Benedetto XIII, a propagare vieppiù il culto del martire Nepomuceno, il 19 marzo 1729 lo ascriveva nel catalogo dei santi.
Ed è vicino a questo tempo di gloria per S. Giovanni, che i Cassanesi ne posero la Sua statua al ponte sull’Adda. In quel tempo contava solo 2234 abitanti, aveva sostituito il ponte di legno sul Muzza, con quello di pietra, ed il porto sul fiume Adda, con il ponte di legno e con un largo e fortissimo argine diviso uno dall’altra.
Era allora il 1750 e nella prima metà dell’anno, se ne faceva la solenne inaugurazione, benedicendo la statua di S. Giovanni Nepomuceno (detta S. Giuan né pü né men), che avevano messo a capo del ponte verso il paese.
Questa statua deve origine alla pena a cui furono condannati, il Sacerdote D. Camillo Agosti, agente del Marchese Febo d’Adda ed il Sig. Pietro Arrigoni appaltatore del pedaggio, rei di alto tradimento perché, commossi alla vista di un povero soldato disertore, tanto fecero con l’uomo di guardia, che lo indussero a lasciarlo passare.
Da quel momento la storia di Cassano e del ponte, si lega intimamente con la statua di S. Giovanni. Là sul piedestallo il Nepomuceno, vede aggirarsi intorno a Lui ora quieti, ora turbolenti, le onde del fiume e gli uomini, le inondazioni e le guerre; sente il grido del vincitore, il lamento del vinto, il pianto del ferito. Quanti per un secolo e mezzo si disputarono il dominio della Lombardia, li vide arrabattarsi a’ suoi piedi. Ora è la Rivoluzione francese, ora i tedeschi, i piemontesi, gli italiani che rabbiosamente si disputano palmo a palmo i ponti di Cassano, li sconvolgono, li minano, li distruggono come avvenne le 1856. Ma la statua del Nepomuceno fu sempre rispettata, oggetto di culto e di venerazione.
Finalmente avvenuta la pace, ed i popoli datesi al lavoro ed all’industria, al ponte di legno nel 1870, si sostituì quello in ferro e quivi si trasportò, nel 1871, anche la statua di S. Giovanni, restandovi fino al 6 maggio di questo anno 1900.
Fu in quel giorno che, repentinamente deviata la macchina del tram, la urtò con tale veemenza che, strappatela col suo piedestallo, la buttava nel sottostante fiume, mandandola in pezzi, meravigliosamente fermatasi la macchina sospesa, tra il ponte e l’acqua, rimanendo incolumi coloro che la guidavano. Commossi per questo e altri moltissimi fatti della visibile protezione di S. Giovanni, i giovani del Ricreatorio «Cusani» postisi in comitato, raccolsero offerte perché questo giorno 15 luglio, riponendolo nel primiero luogo, fosse anche un giorno di devoto omaggio, di solenne tributo al Nepomuceno, impegnandolo per tal modo a continuare la sua custodia verso il paese, verso i passanti.
Nel Piedestallo della statua leggesi la seguente iscrizione composta dal Conte Verri, allora Senator Reggente:


 
 
AUSPICE. S. JOANNE. NEPOMUCENO.
 PONS. ABDUAE. IMPOSITUS.
 COMODO. PUBLICO.
 FERDINANDO. BONAVENTURA. COMITE. AB. HARRACH
 FELICISSIME. INSUBRES. MODERNATE
 ANNO. JUBILAEI. MDCCL
  
la cui traduzione:

 Patrocinante S. Giovanni Nepomuceno
 Sovrapponevasi all’Adda il ponte
 A pubblica utilità
 Ferdinando Bonaventura Conte d’Harrach
 Governando felicemente
 nell’anno di Giubileo 1750


Nell'archivio della parrocchia di S. Maria Immacolata e S. Zeno abbiamo trovato, sfogliando il libro scritto da  don Pietro Pezzali "Commemorando e Narrando" a pag. 52 la seguente annotazione: "È ancora vivo il ricordo del 6 Maggio 1900, in cui passando sul ponte il tram, che veniva di Treviglio pieno zeppo di pellegrini reduci da Caravaggio, uscito dalle rotaie, andò ad urtare contro la statua di S. Giovanni Nepomuceno e la lanciò nell’Adda, spezzandola. La macchina fermossi sospesa tra l’acqua e il ponte. Non s’ebbe a lamentare nessuna vittima umana. I Cassanesi (fattosi iniziatore il Ricreatorio Cusani) promossero il 15 Luglio 1900 una solenne funzione per la riposizione della statua nel luogo primiero. Questa statua fu inaugurata nella prima metà del 1750. Deve la sua origine alla pena, cui furono condannati il Sac. Camillo Agosti Agente del March. Febo d’Adda e il Sig. Pietro Arrigoni appaltatore del pedaggio, rei di alto tradimento, perchè commossi alla vista di un povero disertore, tanto fecero coll’uomo di guardia che lo indussero a lasciarlo passare. Nella costruzione del nuovo Ponte (1914) la statua fu collocata su di una base più solida e più elevata. La Provincia fece indorare il Crocifisso, l’aureola e la palma. Penseranno i Cassanesi a dare alla statua una tinta più vivace? Amo sperarlo."

Purtroppo, la statua per la sua posizione sul ponte dell’Adda, di fianco ad una arteria stradale, subì diversi incidenti e, a seguito di restauri fatti non sempre con professionalità e competenza, nel tempo ne venne modificato l’aspetto.
  
Oltre all’incidente già citato nel maggio 1900 a seguito della macchina del tram ne ebbe altri, tanto che già nel 1904 e precisamente il 24 luglio, il foglio «L’Adda – foglio che tratta gli interessi di Cassano d’Adda» riportava quanto segue:
 
(da: «San Giovanni Restituito 1750 – 2024 Una promessa mantenuta»).
Ricorreva l’anno 1944: era sul far del mezzogiorno e un abitante della cascina Taranta stava tornando a casa dopo il lavoro a servizio, improvvisamente sbucarono dalle nuvole due aerei, come spesso succedeva, che, puntando sui ponti del fiume, sganciarono due bombe, una colpì direttamente Villa Maggi-Ponti, demolendo la parte centrale della palazzina, mentre la seconda impattò sulla strada di lato alla villa.
La deflagrazione degli ordigni, con la loro onda d’urto, oltre al grande spavento, procurarono anche un trauma acustico alla testimone che la portarono a dover soccombere poco tempo dopo, tale era stato devastante su di lei lo shock.
Miracolosamente, nonostante il pericolo fosse stato molto elevato, non si verificò alcun danno ad altre persone, la statua di San Giovanni stese la sua protezione sulla strada e sui ponti, pur avendo riportato qualche lieve scalfittura superficiale.
Si seppe, poi, che tale azione di bombardamento aereo fosse dovuta alla voce che in Villa Maggi-Ponti avesse pernottato Mussolini, e tanto bastava a giustificare l’atto bellico; anche se nessuno seppe mai confermare tale notizia.
Storicamente il fatto si colloca nel periodo della cosiddetta Repubblica di Salò, settembre 1943 – aprile 1945; nel frattempo, a gennaio 1944, il maresciallo De Bono era stato fucilato a Verona.
Mussolini poteva davvero trovarsi a Cassano? (da: «San Giovanni Restituito 1750 – 2024 Una promessa mantenuta»).
La Gratiroeula – periodico della Pro Loco di Cassano d’Adda, nel n. 7 anno 4 del luglio 1984, diceva così:
«NEL SEGUENTE ANNO 1984»
Incidente del 1984 dove si vede la statua distrutta (fotografia da: la Gratiroeula).
L’impatto di una vettura, procedente a forte velocità, è stata la causa dell’abbattimento della statua di San Giovanni Nepomuceno, che da oltre due secoli era presso il ponte sull’Adda.
Lo stralcio tratto dali «ANNALI DELLA PARROCCHIA DI CASSANO», composti da don Milani, è molto esauriente ed interessante. Soprattutto sottolinea l’importanza storica, corrispondente all’erezione di un ponte in pietra a sostituire quello ligneo preesistente.
Come si sa, San Giovanni Nepomuceno fu precipitato da un ponte nella Moldava dove trovò la morte, fatto che indusse a ritenerlo patrono dei viaggiatori che transitano sui ponti.
Ancora una volta il protettore non è venuto meno alla sua fama: sacrificando sé stesso ha impedito all’automobilista di precipitare mortalmente nel fiume.
Considerato lo stretto legame di affetto instauratosi fra San Giovanni e i cassanesi nel corso degli ultimi due secoli, sia auspica un pronto intervento riparatore da parte degli organi responsabili. Tenuto poi conto che il danno è stato provocato da un automezzo coperto da assicurazione, la non realizzazione del recupero sarà da attribuire soltanto ad inefficienza ed incuria.

Un sabato pomeriggio del 1986
Era il pomeriggio di un sabato estivo del 1986, quando un giovane motociclista, il cui nome non è stato rivelato, per rispetto alla privacy, stava percorrendo la curva di San Giovanni con la sua potente moto, godendosi la libertà e l’adrenalina della corsa. Secondo i testimoni, il motociclista stava affrontando la curva ad una velocità forse eccessiva. Le ruote della moto persero aderenza per il ghiaietto presente sull’asfalto, tradendo la sua fiducia e catapultandolo fuori strada. La scena fu tanto rapida quanto scioccante: la moto sbandò, il giovane perse il controllo e fu sbalzato dalla sella.
Mentre la moto precipitava dal rivone che sovrasta il fiume Adda, sfracellandosi sul greto del fiume sottostante con un rumore sordo e metallico, il motociclista fu miracolosamente catapultato verso la statua che sorge nei pressi della curva. In una frazione di secondo, il destino sembrò abbracciarlo, facendolo ritrovare, quasi come un riflesso disperato di salvezza, avvinghiato al basamento della statua di San Giovanni. Gli automobilisti e i passanti che assistettero alla scena accorsero immediatamente, increduli per ciò che avevano appena visto. La statua, una figura simbolica per gli abitanti di Cassano d’Adda, divenne improvvisamente il simbolo di un miracolo. Il motociclista, stordito ma miracolosamente illeso, fu aiutato dai soccorritori che, una volta assicuratisi che stesse bene, non poterono fare a meno di commentare l’incredibile fortuna che lo aveva assistito.
L’incidente fu ampiamente discusso nei giorni successivi, divenendo un monito per tutti i motociclisti della zona. La curva del San Giovanni fu teatro di numerosi incidenti in passato, ma mai uno così spettacolare e fortunato. Quel sabato pomeriggio del 1986 nella memoria di Cassano d’Adda non solo come giorno di paura e incredulità, ma anche come una testimonianza della fragilità della vita e della sorprendente forza del destino.
(da: «San Giovanni Restituito 1750 – 2024 Una promessa mantenuta»).
 
Nell'ottobre 1999
galeotto fu quell’articolo apparso sul «al taja e medega» foglio dell’Associazione «Amici di Cassano», numero unico pagina 2 che scriveva:

San Giovanni Nepomuceno
 
È giunto il momento di prendere in considerazione il monumento abbandonato.
Privata dagli ornamenti originali: la corona, la palma simbolo del martirio e la croce, ostentata dal braccio proteso in un gesto di benedizione, già c’è chi ripristinerà l’integrità della statua.
Nell’occasione di tale intervento sarebbe opportuno riconsiderare l’ambientazione.
Infatti, attualmente per chi esce da Cassano, in direzione di Treviglio, sono in mostra solo le spalle; a chi arriva in quel di Cassano, obbligato dalla prudenza all’attenzione al traffico, sfugge la presenza della statua, nascosta da arredi non consoni e rispettosi.
Inoltre, l’attuale posizione sulla tangente della curva, offre ulteriori occasioni pericolose per la sua incolumità (come già successo nel 1900 e nel 1984).
Posizione della statua nel 1999
Proposta dall'Associazione Amici di Cassano
Da qui la nostra proposta che si concretizza (come ben evidenziano le due fotografie) nel traslocare la statua da una sponda all’altra.
I vantaggi: primo è quello di assicurarne l’incolumità; secondo poter effettuare una più agevole manutenzione; e terzo, finalmente metterla al centro di Cassano, tra chiesa e castello sullo sfondo, componendo una scenografia suggestiva e dovuta al ruolo del personaggio.
Si diceva richiamando l’ottobre 1999 «galeotto fu quell’articolo…» ed ecco spiegato perché:
non era ancora uscito al taja e medega, quando è accaduto il fattaccio riportato in un foglio aggiunto come a dire «edizione straordinaria»:
 
Non avremmo mai voluto….pubblicare questa notizia
«Lunedì 20 settembre fatalità volle che un’autovettura, sfuggita al controllo del conducente, abbia urtato la statua di San Giovanni.
Ad averne la peggio, ovviamente, quello che da sempre, ormai, è un bersaglio predestinato: la statua.
Ancora una volta, tuttavia, San Giovanni ha compiuto il miracolo: ha salvato la vita al conducente precipitandosi, come un gesto che ricorda il suo martirio, giù dal basamento in soccorso dell’autista rimasto illeso»



Queste le fotografie del grave danneggiamento della statua del settembre 1999
Restauro di S. Giovanni
dal «al taja e medega dicembre 1999 n. 1»

«Nel numero precedente abbiamo documentato l’abbattimento della statua del San Giovanni ad opera di un automobilista cui era sfuggita la guida della sua macchina.
Forse, come noi, più di un cassanese si è chiesto, nel frattempo, che fine hanno fatto i resti della statua stessa. Essi sono finiti nel cortile della biblioteca, in attesa di poter essere rimessi in sesto.
Possiamo comunque annunciare a tutti i cassanesi che i suoi resti non giacciono dimenticati, giacché, anche ad opera ed interessamento della Pro Loco, si è messa in moto la complessa operazione che tenterà di restituire il S. Giovanni alla sua primitiva bellezza.
Difatti, con l’aiuto di cittadini operanti nel settore del restauro, è già stata contattata una ditta specializzata in queste operazioni, la quale ha proceduto ad un attento e puntuale rilievo di tutti i pezzi in cui la statua si è frammentata, fotografandoli nei minimi particolari, come premessa per far un preventivo del costo della sua sistemazione. Ed ora spettiamo fiduciosi che la ditta in questione presenti il preventivo suddetto sul quale terremo aggiornati tutti i cittadini cassanesi».
Poi l’articolo prosegue riproponendo, come già specificato nei paragrafi precedenti, lo spostamento della statua sulla sponda opposta.
Non si hanno avuto più notizie fino all’uscita del «al taja e medega n. 7 del dicembre 2000» dove, uno sconosciuto poeta contadino scriveva:
«Un restauro da ripensarci su…»
Forse l’è tanto tempo che non passavo più di lì; anche se ho sempre in mente il sito del ponte di San Giovanni: mi ci portava a spasso la mia nonna, quand’ero piccolo, per raccontarmi la storia del “gàmba-da-lègn” che era andato fuori dai binari.
Ora tornato sul posto, per rinnovare il ricordo, ho trovato ad aspettarmi un pigottone che ha poca someanza con la figura del santo che avevo in memoria.
Allora, forse perché ero piccino, mi pareva che il vestito volava nel vento che arricciava i ricami del pizzo, e anche la barba e i capelli seguivano l’aria in movimento; adesso è come se della rüsümada è stata spalmata su tutta la statua che pare, ormai, fatta con farina di polenta o strutto delle frittelle.
Si sa che il tempo, come la gotta d’acqua, liscia via tutte le rughe, ma qui, forse si è calcata un po’ la mano per far ringiovanire una statua che è ora di mandare al “Ricovero”.
Non voglio sicuro, alla prossima visita, trovare solo un mucchio di sabbia.
Il poeta contadino
Documento storico dove risulta evidente la collocazione della statua di S. Giovanni Nepomuceno nel 1914, data fatta certa dal timbro postale
La statua di San Giovanni Nepomuceno, alla fine è ritornata sul ponte dell’Adda, ma non si conosce il motivo per il quale è stata posizionata con la parte posteriore che guarda il ponte mentre la parte anteriore, quindi con la faccia che guarda Cassano d’Adda.



Questa fotografia è stata fatta prima dell’incidente del 1999 ed evidenzia che la statua del Santo è posizionata con la faccia rivolta verso il ponte.
A seguito di tutti gli incidenti la statua di San Giovanni ha subito le seguenti trasformazioni:
Da queste comparazioni è evidente che la statua nel tempo ha avuto delle notevoli trasformazioni.

Sul «Giornale di Treviglio» di venerdì 10 novembre 2000, a firma di G. P Locatelli, apparve la notizia dell’ennesimo incidente, proprio allo scadere del tredicesimo mese (giusto per chi crede alla cabala!). Sarebbe stato l’ultimo?
Sulla «Gazzetta dell’Adda» di sabato 6 agosto 2022 firmato da Laura Spinelli, usciva un articolo dal titolo:

La statua di San Giovanni verrà restaurata
 
Il desiderio di tanti sarà esaudito: il progetto sarà presentato alla cittadinanza dopo il via libera della Sopraintendenza

La statua di San Giovanni sul ponte dell’Adda e Muzza verrà finalmente restaurata. Da tempo diverse realtà e singoli cittadini hanno sottolineato l’urgenza di intervenire per salvare lo storico bene, e finalmente l’Amministrazione e il Gruppo Guide, hanno trovato la quadra. Una collaborazione paritaria che porterà a breve a dar nuova luce all’opera, posizionata nel 1750 a protezione dei viandanti e che da allora ha subito tre incidenti…ecc.…ecc.
Il restauro di quest’opera consente di valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale e allo stesso tempo permettere di restituire ai cassanesi una parte della storia della città – ha commentato l’assessore alla cultura Antonio Capece - L’obiettivo, inoltre è anche quello di portare il turismo a Cassano che ha davvero molto da offrire. L’idea di iniziare dal restauro del San Giovanni arriva soprattutto grazie al contributo del Gruppo Guide che in questi anni si è impegnato sul territorio attraverso iniziative e progetti volti a raccogliere fondi per finanziare l’intervento. Un gesto sicuramente ammirevole da tenere in considerazione. Una parte sarà comunque finanziata dal Comune attraverso lo stanziamento di una piccola somma derivante da oneri di urbanizzazione.
 
………omissis. Il settore Lavori Pubblici ha già determinato l’installazione di un ponteggio per consentire il restauro in tempi brevi.
 
«Nel 1750 in città c’erano 2.250 residenti – ha spiegato il vicepresidente del Gruppo Guide Piera de Maestri che sta seguendo il progetto culturale.
 
………omissis. È composta di ceppo dell’Adda, un conglomerato naturale costituito dai depositi fluviali pleistocenici litificati. Il restauro riguarda anche il basamento e la sistemazione della zona circostante per creare un’area di riguardo e una protezione dell’opera, per evitare altri possibili incidenti. Attualmente ci sono muschi e licheni che causano la disgregazione del materiale lapideo e la superficie ha riportato danni a causa degli interventi atmosferici e dell’inquinamento. Inoltre, andranno sistemate le ricostruzioni cementizie avvenute nel tempo per dare un’uniformità generale».
Alla statua manca la croce, che verrà cercata per essere rimessa e la palma del martirio, trovata casualmente dall’architetto del Comune Davide Manzoni che sta seguendo la pratica. «L’intervento è urgente perché la pietra sta diventando porosa – ha proseguito De Maestri – i lavori sono stati affidati a Marco Cagna che sta completando il restauro di San Dionigi e ben conosce Cassano. È da anni che noi ed altre associazioni chiediamo di far qualcosa e ringraziamo l’assessore Capece per aver accolto la nostra richiesta e mantenuto la promessa, oltre al suo collega Mario Cerri, assessore con delega ai lavori pubblici.
Il Gruppo Guide contribuirà anche economicamente.
Tra coloro che si sono spesi per il recupero della statua ci sono Luigi Cernuschi, ex presidente della Pro Loco che ha devoluto il ricavato di due libri (uno sul dialetto cassanese, l’altro con le caricature dei personaggi noti della città), il presidente del Gruppo Guide Angelo Cernuschi (con i proventi del suo volume sulla cantante lirica dell’Ottocento Teresina Brambilla) e un contributo arrivato anche da Mc Donald’ s.
«Siamo in attesa che la Soprintendenza delle belle arti approvi il progetto, che sarà poi presentato alla cittadinanza illustrando le fasi dei lavori – ha concluso De Maestri – Speriamo di poter cominciare a fine ottobre o inizio novembre. L’intervento durerà meno di due mesi così, se non ci saranno intoppi, potremo iniziare il 2023 con la statua e l’area circostante sistemata».
 
I vari omissis sono per non ripetere la storia di San Giovanni Nepomuceno, già presente in queste pagine.
 
Cassano d’Adda, 4 settembre 2023  
Questa notte, la tranquillità di Cassano d’Adda è stata sconvolta da un incidente che ha lasciato la comunità locale senza parole. La storica statua di San Giovanni Nepomuceno, un’icona di profonda importanza per la città, è stata abbattuta da un furgone in un incidente.
Alle prime ore del mattino, intorno alle 2:00, il conducente di un furgone bianco ha perso il controllo del mèzzo mentre transitava all’imbocco del ponte sul fiume Adda, dove la maestosa statua di San Giovanni Nepomuceno è situata da circa tre secoli. Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora oggetto di indagine, tuttavia sta di fatto che il conducente del veicolo si è poi allontanato indisturbato.
Il furgone ha colpito violentemente l’impalcatura in cui era avvolta la statua, che era in fase di restauro dopo annoso iter burocratico, trascinando sulla carreggiata la rete rossa da cantiere che avvolgeva i tubi del ponteggio. Sono intervenuti i Pompieri, la Polizia Urbana e la locale Protezione Civile per sgomberare la strada.
La statua, proprio in questo periodo, come già ricordato, era sottoposta ad un delicato intervento di restauro, operazione suggerita e promossa dal «Gruppo Guide» di Cassano d’Adda. Questo incidente comporterà un ulteriore processo lungo e costoso di restauro e manutenzione, ma la statua di San Giovanni Nepomuceno è così importante per la città che il Sindaco ha assicurato che verranno prese tutte le misure necessarie per ripristinarla nella sua forma originale.
La comunità ora guarda ala futuro, determinata a mettere in atto soluzioni definitive per salvaguardare la statua di San Giovanni Nepomuceno e garantire che continui a essere un simbolo di fede e tradizione per le generazioni future.

(Articolo di Luigi Cernuschi contenuto nella pubblicazione che uscirà nei prossimi mesi, a sistemazione definitiva avvenuta, dal titolo «San Giovanni Restituito – 1750 – 2024 una promessa mantenuta» di cui vi abbiamo dato una breve anticipazione).
 
La statua completamente restaurata, è stata ricollocata nella sua area, in via definitiva, il 25 luglio 2024
Vi presentiamo alcune fotografie sul ricollocamento della statua di San Giovanni Nepomuceno del 25 luglio 2024 (da S. Giovanni Restituito)
La storia sarà finita qui…? Speriamo! Ai posteri l’ardua sentenza.
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