Antonio Faranda - Chiesa di Cristo Risorto

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PATRIMONIO ARTISTICO NELLA CHIESA DI CRISTO RISORTO
Le opere dell'architetto Antonio Faranda
“Quanto di più vero e profondo del concetto del gregge disperso che si riunisce nell'ovile (la chiesa), si ristora raccogliendosi in una unità sotto il Pastore unico (Dio) in una sosta di riposo e di rifornimento (la domenica fede) orientandosi (la speranza) a quel riposo eterno che è possesso di verità e di amore. (il Paradiso, la carità perfetta) nella domenica eterna?” (A Faranda: Architettura sacra).
la mensa
Fotografia di Renato Siesa
è la parte più importante del presbiterio nella sua essenzialità e nel suo disegno estremamente pulito e scarno. Faranda ha voluto darci l'immagine proprio della mensa dove si ritrova la comunità di amici per rinnovare il sacrificio, quelle pigne che si vedono sul frontale dell’altare, ricordano proprio le pieghe di una tovaglia; quindi, l'essenzialità del disegno molto scarno e molto essenziale che il Faranda voleva rappresentare.
a differenza delle strutture architettoniche conciliari non è un qualcosa di nascosto, ma è un qualcosa avvolto dalla luce e che si innalza verso l'alto con quelle strutture piramidali in marmo bianco che uniforma tutto lo spazio del presbiterio.


fotografia di Renato Siesa
il tabernacolo
dove siede il celebrante è monumentale, non è nascosta e vicino ci sono le panche per tutti gli altri celebranti; quindi, è tutto aperto tutto comunica e non vi è più quella frattura tra popolo, assemblea e celebrante grazie alla luce, grazie a queste strutture sacre che comunicano tra loro e quindi uniformano tutti i membri della cerimonia religiosa.
fotografia di Renato Siesa
la cattedra
da qualsiasi parte ci si metta, lambone occupa una posizione centrale ed è monumentale non è un semplice leggio. Occupa una postazione centrale perché la mensa è il sacrificio e l'ambone rappresenta la parola, quindi i fedeli assistono, rinnovano e partecipano al sacrificio e ascoltano la parola e quando escono diventano testimoni;  il concetto del Concilio Vaticano II del sacerdozio universale.
fotografia di Renato Siesa
l'ambone
Questa pietra bianca rettangolare che vediamo sulla destra, rappresenta  il mistero della morte, perché è su questa pietra dove si pone la bara del fedele durante i funerali. Da qui si vede come tutti gli spazi siano estremamente funzionali; con il battesimo si nasce alla grazia, la morte non è che l'inizio della vita per il cristiano; quindi, sono estremamente uniti il mistero della nascita e mistero della morte.
fotografia di Renato Siesa
pietra rettangolare
Su progetto dell’architetto Antonio Faranda, sono state commissionate al fabbro Carlo Cernuschi di Cassano d'Adda e sono state costruite da Luigi Cernuschi.
fotografie di Luigi Cernuschi
le croci sul campanile e sul tiburio
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